

L’influenza aviaria è una malattia virale dei volatili contagiosa e diffusiva, caratterizzata da sintomi e lesioni di gravità variabile. Il virus può colpire tutte le specie avicole, in particolare i galliformi come pollo, tacchino, faraona, quaglia, fagiano, pernice e starna. Gli ospiti naturali sono gli uccelli selvatici, in particolare i volatili acquatici appartenenti agli ordini Anseriformi (ad esempio anatre, oche, cigni) e Caradriformi (ad esempio gabbiani, pivieri, piovanelli), che rappresentano i veri serbatoi della malattia. Il virus può essere trasmesso attraverso le feci e le secrezioni respiratorie. Inoltre, vi sono segnalazioni scientifiche che il virus possa infettare anche altre specie animali diversi dai volatili.
In riferimento alla loro aggressività, i virus aviari si distinguono in virus a bassa patogenicità (LPAI) e virus ad alta patogenicità (HPAI).
Nei primi mesi dell’anno l’influenza aviaria ad alta patogenicità è ricomparsa in diversi Paesi dell’Unione europea come Francia, Belgio, Germania e Paesi Bassi mietendo vittime nelle colonie di gabbiani comuni.
Nelle ultime settimane è stato interessato anche il territorio provinciale e, pur non essendo, al momento, il quadro di tale malattia particolarmente preoccupante per la provincia di Trento è bene adottare dei comportamenti prudenti per prevenire il possibile passaggio del virus agli animali allevati nel nostro territorio.
Gli operatori del settore avicolo devono segnalare immediatamente alle Unità operative di Igiene e sanità pubblica veterinaria dell’APSS competenti per territorio qualsiasi moria anomala o sintomo sospetto del pollame allevato.
Si raccomanda, soprattutto nelle zone interessate dal rinvenimento dei gabbiani infetti (Valle dei Laghi, Alto Garda e Alta Valsugana), di evitare contatti tra il pollame allevato e i volatili selvatici, mantenendo il più possibile al chiuso il pollame allevato, installando reti antipassero o coprendo gli spazi aperti.
È altresì importante segnalare al Corpo forestale attraverso il numero 112, se si tratta di zone rurali o forestali, o al Comune territorialmente competente, se si tratta di luoghi urbani, il rinvenimento di carcasse di volatili, soprattutto se si tratta di un fenomeno che riguarda un certo numero di uccelli, evitando di maneggiarle.